Il fenomeno degli incendi boschivi alle nostre latitudini è sempre legato all’azione dell’uomo, sia essa dolosa o meno, e interessa in realtà sia superfici boscate che superfici non boscate (pascoli ma anche stoppie).
La nuova Legge quadro in materia di incendi boschivi (L. 353/2000) nasce dalla diffusa convinzione che l’approccio più adeguato per perseguire la conservazione del patrimonio boschivo sia quello di promuovere e incentivare le attività di previsione e di prevenzione, anziché privilegiare la fase emergenziale legata allo spegnimento degli incendi.
L’informazione alla popolazione sull’importanza di mantenere il bosco e le sue funzioni, l’addestramento e la formazione del personale addetto, gli eventuali incentivi in termini proporzionali alla riduzione delle superfici bruciate rispetto agli anni precedenti concorreranno a rendere più efficaci le azioni di salvaguardia.
La programmazione e la pianificazione delle attività, in questo nuovo contesto normativo, devono perseguire l’obiettivo della riduzione delle superfici boscate percorse dal fuoco: ciò, tra l’altro, comporta la possibilità di acquisire quote di incentivi messe a disposizione dello Stato proprio allo scopo di promuovere il processo di riorganizzazione incentrato sullo spostamento delle risorse economiche e umane dalle attività di emergenza verso quelle di prevenzione e di controllo del territorio.
Un’accurata e costante attività di manutenzione dei boschi, delle scarpate stradali e ferroviarie, da effettuare nei periodi di basso pericolo utilizzando eventualmente anche le risorse lavorative degli enti locali e le organizzazioni del volontariato, garantirebbero sia la riduzione delle cause d’innesco d’incendio sia il contenimento dei danni prodotti dagli incendi. Le medesime unità, invece, nei periodi a maggior pericolo potrebbero essere impiegate nelle attività di controllo e vigilanza del territorio organizzando squadre con compiti di pattugliamento, avvistamento anche con mezzi aerei leggeri, allarme e primo intervento che assicurerebbero quell’azione tempestiva (nella prima mezz'ora) sul fuoco indispensabile a contenere la propagazione delle fiamme.
Molte sono le cause che concorrono ad innescare un incendio e purtroppo ancora poche sono le attività di prevenzione e di previsione nei confronti di questo fenomeno, che puntualmente torna alla ribalta provocando danni sempre maggiori e ormai irreparabili. È difficile in tale situazione riuscire ad intervenire prima che l’incendio si verifichi: è per questo che tale rischio risulta di fatto non prevedibile.
Vedi anche: Definizione dello scenario
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